Il fuoco scintillava in mezzo alla valle nella notte oscura e silenziosa,illuminata da due stelle solitarie che danzavano splendenti attorno alla luna piena vibrante di mistero e magia.
le stelle sprigionavano una luce purissima che si espandeva in tutto l´universo e ancora vibravano di quella energia che racchiudevano lontano nel tempo in cui erano : un uomo e una donna legati dall´amore terreno e congiunti nello stesso destino.
il castello si erigeva imponente e isolato in cima alla valle,ai piedi del bosco che si estendeva per miglia e separava la campagna circostante.
il signore dell´antico maniero cavalcava lungo la campagna solitaria, ogni mattino al sorgere del sole; rabbioso e ribelle incitava il suo cavallo al galoppo sfrenato,come se in quella folle corsa, liberasse il suo spirito indomito e tormentato.
esausto rientrava al castello consegnando il suo cavallo dal mantello nero e fulgido allo stalliere poi percorreva la lunga scalinata che conduceva verso l´ala destra del castello avvolto nella penombra.
tende di damasco adornavano le finestre e sulle pareti vegliavano i ritratti dalle espressioni cupe e inappuntabili dei suoi antenati che sembravano osservarlo con rigorosa serieta´e fra tutti quei volti offuscati dal tempo,appariva solare e radioso;quello di una giovane donna dal sorriso splendente che sembrava illuminare tutto il grigiore di quell´ambiente lugubre e accentuare la sua vitale presenza che nemmeno l´ombra oscura della morte aveva spazzato via,certamente non nel suo cuore,ottenebrato da quell´oscurita´che velava la sua anima prigioniera del rimpianto e tratteggiava ogni suo giorno coi colori di un lungo e gelido inverno.
vedeva il suo spirito aleggiare fra le stanze del castello dove aveva vissuto insieme a lei e sentiva echeggiare la sua voce morbida e vellutata, come una melodia dalle note calde e struggenti e la nostalgia assumeva i toni di un tormento acuto e inafferrabile.
e ogni notte dalla finestra della sua stanza che si apriva sulla meraviglia del cielo tappezzato di fulgide stelle,ne vedeva una che brillava iridescente solo per lui e sotto quel bagliore di luce ed incanto,si lasciava trasportare verso una dimensione di pace e beatitudine incontaminata.
seguiva quel fascio radioso al di la´ del tempo e dello spazio e si congiungeva in un amplesso di luce con la stella solitaria,avvolti dall´aura d´argento che la luna piena irradiava velando di magia i loro incontri.
e quando la notte lentamente si spegneva fra le braccia di un nuovo giorno,il signore del castello scivolava a poco a poco fra le ali del risveglio,inondato dal primo raggio di sole che spuntava dietro una nuvola,finche´ si accorse con immenso stupore che quel sole lassu´ nel cielo risplendeva anche per lui. |