Io non so
non so del rumore delle macchine
che si spengono
per non accendersi mai più.
non so del rullo di metallo
della serranda che si abbassa
e chiude per sempre la soglia
dell’esercizio commerciale.
non so dell’ultimo caffè
che scende nella tazzina
non vedo le lacrime
del mio barista.
non so di tutta la storia
che attende di essere detta
arruffata tra i capelli
dell’insegnante precaria
io non so.
non so di quelli
sulla torre alla stazione
non so di quelli
che si ardono davanti la televisione
io non so
non so cosa sarà domani,
non so quale treno prendere
su quale freccia rossa
andare
non so di quelli
nei cartoni
e non so di quelli di cartone
io non so quanto fondo
sia il punto nell’abisso
non so quanto in alto sia
il punto all’infinito,
non so
io non so.
solo questa sospensione
questo volo in direzione
dell’ignoto,
questo salto sconosciuto,
se non sono il ferroviere
l’operaio o il barbiere
io chi sono?
quando scenderò dal tetto
perché vinta,
perché persa la battaglia
chi sarò?
io non so,
non lo so
sto volando finalmente
su me stesso atterrerò.
si io so, questo so.
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