si placano i ricordi degli antichi affanni
entro lo spazio ardito dei silenzi ramati
siamo sembianze azzurre d’universo
teneramente avviluppati ai raggi del tramonto
esile s’intona il verbo al rarefatto sogno
mentre sonore stelle ci ammantano la pelle
stiamo accordando i corpi nelle sfere celesti
intimamente malleati dalle sospese distanze