Non mi spaventano i segnali notturni
che tanto ti inquietano,
né temo il volo basso delle aquile,
o il fragoroso muggire del tuono
nelle tenebre.
nulla mi sorprende, quando l´altra me
giace inconsapevole del mondo.
c´è una calma dentro quel sonno
che nulla distrugge o scompone:
è il vivere nella pacata dimensione
senza corpo
che non si turba di inconsueti
spostamenti d´aria,
masse solide o pensieri.
giova ad ognuno
visitare le certezze dell´altrove,
ma pochi sanno farne
vita vissuta e vocazione.
sono talmente cariche di
tesori le mie stanze
che potrei farne dono
ai tanti bisognosi della terra.
ma chi più manca
è colui non sa già di avere
e brancola offeso
dal bisogno.
se solo aprisse un
poco il cuore a se stesso
e al mondo
nel soggiorno del riposo
e della veglia
si accorgerebbe che proprio
nell´assenza del confine
sta tutto quello
che è dato di sapere.
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