Mi stupisce la vita e m’incanta se penso al mio grave peregrinare,
io che non potrei mai fingere, mi trovo a ridere di me e del destino
che mi ritrova a scavare interiormente nuove zone da portar qui,
all’attenzione di chi non sa ne potè mai comprendere il mio passo.
gratitudine comunque devo alla mia incoerenza e timidamente implodo
in gorgoglii di giocose turbolenze interiori fatte di passioni e musiche d’un tempo
ove i miei abitudinari sguardi ripercorrevano soventi i tuoi silenti errori
che perdutamente infranti sulle mie scogliose rive, delimitavano lo sguardo.
quanto c’è da crescere nella disperata “gara” di chi, come me, lotta con se stesso
e nella condizione di chi sovente getta la spugna e scappa mi trovo adesso ….
ma come poter capire ? come continuare a credere ? credere alle favole che mi son detto?
che mi sono raccontato per formare in me fallaci e precarie certezze ?
forse mi conviene allontanare ,del grandioso passato, il continuo interiorizzare
e più coerentemente solleticare la fantasia …. ma solo per sentire che esisto.
tremendo è questo tempo ! tacitamente declinerò e porterò con me il meglio.
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