Occorrono parole innocenti
per incontrare l’invisibile
badando a non sfiorare
la trama e l’ordito
del delicato visibile.
ma le parole
riciclate, sbiadite, abusate,
offese, smarrite,
talvolta malate e perite,
svelano solo un riflesso
un respiro sospeso,
misuriamo con esse l’assurdo
l’inottenibile miracolo.
ci vuole
un pensiero, un cuore umido,
in quel luogo la parola
attecchirà
come un embrione
che attende
il sussulto delle ore. |